Prende il via oggi il fondo d’investimento privato denominato Atlante pensato per favorire la cessione delle sofferenze del sistema e la ricapitalizzazione delle banche italiane. Si tratta di un fondo privato da 5 miliardi messo insieme, tra gli altri, da banche, fondazioni e assicurazioni.
Una via di mezzo tra una bad bank e un fondo di solidarietà, con 5 miliardi che verranno raccolti in questo modo: 3 miliardi provenienti dalle banche, con Intesa San Paolo, Unicredit e Ubi Banca in testa, da 300 a 400 milioni dalla Cassa di Depositi e Prestiti, 500 milioni da fondazioni di origine bancaria, il resto da società di assicurazioni ed enti previdenziali.
Lo scopo di questo fondo è andare a coprire le quote scoperte dei prossimi aumenti di capitale delle banche, Veneto Banca e Popolare di Vicenza in testa, e comprare pacchetti di crediti incagliati a prezzi di bilancio, per ridurre le perdite per le banche.
Inoltre, raccogliendo capitali da investitori privati italiani, ci si mette al riparo da investitori stranieri interessati ad acquisire queste quote di debito (ad esempio la Statunitense Apollo che aveva dimostrato interesse nei confronti dei crediti non performanti della banca Carige).
Il piano è stato lanciato e sarà gestito dalla Sgr Quaestio, una società di gestione già nota per aver recuperato l’85% dei prestiti non rimborsati del Banco di Napoli. La Sgr Quaestio è una società partecipata da Fondazione Cariplo, Locke srl, Cassa di Previdenza dei Geometri, Direzione Generale Opere Don Bosco e Fondazione Cassa di Risparmio di Forlì. La Sgr Quaestio è stata autorizzata a portare avanti questa manovra dalla Banca d’Italia, e ha annunciato in una nota che lo scopo di questo fondo è di “Assicurare il successo degli aumenti di capitale richiesti dall’Autorità di Vigilanza a banche che si trovano a fronteggiare oggettive difficoltà di mercato, agendo da back stop facility” e anche che
“L’ammontare delle sofferenze che potranno essere de consolidate sarà di gran lunga superiore a quelle acquistate dal fondo, in quanto Atlante concentrerà i propri investimenti sulla tranche junior di veicoli di cartolarizzazione, potendo far leva su quelle a maggior seniority per le quali c’è un manifesto interesse da parte degli investitori”
Il fondo Atlante si strutturerà come garanzia completa per gli aumenti di capitale delle banche Popolare di Vicenza e Veneto Banca, alle quali sarà destinato il 70% del fondi raccolti, facendosi anche carico dell’eventuale inoptato, così da garantire l’esito positivo delle operazioni in arrivo.
Data la natura privata di questo piano di salvataggio, non si è resa necessaria nessuna autorizzazione da parte di Bruxelles, che comunque vigilerà per garantire che non ci siano violazioni della normativa sugli aiuti di Stato. Gli advisor dell’operazione sono lo studio Erede e lo studio Merrill Lynch.
A.T. per Kreos srl
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