La Apple che ha deciso a metà febbraio di quest’anno di emettere i suoi primi titoli “green” per un totale di 1.5 miliardi di dollari. I Green Bond rappresentano il futuro delle obbligazioni, in un mercato in cui gli investitori sono sempre più attenti alle questioni ambientali nel momento in cui decidono di investire i propri risparmi.
Cosa sono i green bond?
I green bond, come tutti gli altri tipi di obbligazione, sono emessi da una compagnia o da una banca in modo da ottenere un prestito in denaro da investire per finanziare diversi progetti. L’interesse dell’investitore è quello di ricevere, a maturazione dell’obbligazione, il capitale versato più un interesse derivato dai progetti realizzati. I green bond hanno la particolarità di essere destinati a finanziare progetti legati all’ambiente. Si tratta di progetti volti a ridurre l’impatto ambientale, alla conversione e implementazione di strategie di risparmio energetico, alla conservazione e protezione di ecosistemi. I progetti che possono essere finanziati con i proventi dei green bond devono sviluppare tecnologie collegate all’energia eolica o solare, o strategie per immagazzinarla, sono progetti volti a riqualificare edifici dal punto di vista dell’impatto energetico, oppure per la costruzione di edifici nuovi che seguano questi criteri, trovare la soluzione migliore per il riscaldamento, la ventilazione, e l’illuminazione usando energie rinnovabili, ridurre lo spreco d’acqua e trovare soluzioni per impiegare acqua riciclata, ove possibile. Alcune organizzazioni si sono impegnate a compilare regole e metriche per monitorare il modo in cui i soldi sono stati investiti, queste linee guida prendono il nome di Green Bonds Principles (GBP).
Cosa si prefigge Apple.
I green bond emessi da Apple puntano a ridurre l’impatto dei suoi stabilimenti e della sua rete di distribuzione e vendita sul cambiamento climatico, ad adottare materiali ecocompatibili e non tossici per i propri prodotti, e a preservare le risorse naturali. Sotto la guida della vice presidentessa Lisa Jackson la Apple è arrivata ad alimentare i propri data center con il 100% di energie rinnovabili. Per portare a termine le proprie operazioni per mezzo dei green bond, la Apple si è affidata all’agenzia Sustainalytics, che a livello globale è una delle principali aziende di rating di sostenibilità, e Ernst&Young per quanto riguarda la supervisione dell’annuale allocazione dei proventi, per verificare che effettivamente si tratti di progetti ad impatto ambientale positivo. Con questa operazione la Apple è diventata la compagnia più grande negli USA ad aver emesso dei green bond.
Un nuovo tipo di investimento.
I green bond sono la risposta a due trend: investitori sempre più attenti a logiche di mercato che però rispettano l’ambiente, e le decisioni prese in materia di clima a Parigi. Per ora i green bond rappresentano un prodotto di nicchia, emessi per ora principalmente da agenzie internazionali, municipalità e istituzioni finanziarie. Poche realtà corporate si sono per ora lanciate in questo settore, che non frutta molto in termini di ROI, e che per implementare tecnologie green richiede tempo e denaro. La Apple, ad esempio, avrà bisogno di miliardi di dollari per realizzare l’obiettivo che si è prefissata. Sembra però un trend destinato ad auto-alimentarsi, maggiori saranno le emissioni di titoli di questo genere, maggiore sarà l’interesse sui mercati.
Per quanto riguarda le stime per il 2016, calcolate di Standard&Poor’s, si potrebbe arrivare fino a 15 miliardi di obbligazioni green emesse da compagnie, che possono salire addirittura a 28 miliardi se la Cina dimostrasse interesse verso questo tipo di titoli. Queste cifre rappresentano un trend in grande crescita rispetto ai 9.6 miliardi dell’anno scorso.